Panem et circenses nell’ultra-modernismo

Voi bipedi non pelosi siete una razza strana.

Vi commuovete se trovate un cane come me abbandonato in una scatola e lo salvate, vi prendete cura di lui postando sui social la sua triste storia che per fortuna finisce bene, grazie al vostro amore per una bestiola in difficoltà. Di solito queste sono le stories che si beccano un sacco di like. Però siete anche capaci di farvi fuori gli uni con gli altri e di giustificare la morte di migliaia di bambini in qualche angolo del pianeta: più distante si trova dalla vostra vita piena di vuoti, meno la strage di un altro popolo insidia la vostra coscienza.

Tanto disponete di almeno un televisore, un tablet, un computer e forse anche un portatile, di sicuro avete in tasca uno smart-phone. Vi mettete in coda davanti ai centri commerciali per assicurarvi l’acquisto dell’ultimo modello, quello più costoso con così tante funzioni che è capace anche di fare il caffè. Per comprarlo fate i debiti o lo pagate a rate.

Nel vostro mondo ultra-modernizzato dalla tecnologia e dall’intelligenza artificiale, diventa quasi superfluo cercarvi uno svago per i vostri ottantacinque miliardi di neuroni. 

Quanti ne utilizzate seriamente?

Venite pilotati come alianti ma restate sempre a terra senza sapere volare.

Il mio bipede preferito, quello che mi ha chiamato Platone, mi nutre e mi porta sempre a spasso, ha voluto redigere un breve inventario dei divertimenti che subite, e dietro ai quali vi perdete ogni giorno perché diventano mode di massa. Se a Roma coccolavano la plebe con le belve esotiche e i gladiatori, oggi esistono sistemi più condizionanti, creati apposta per voi.

Nella Roma Antica era frequente la distribuzione gratuita del grano per guadagnarsi il consenso. Nel vostro tempo, per avere un pasto gratuito non vi resta che la mensa alla Caritas. 

Ecco alcune distrazioni moderne, dove pensa a voi anche la pubblicità dell’Esselunga. Quella pesca ha avuto un milione e trecentomila visualizzazioni su You Tube, decine di migliaia di commenti sui social, un successone nazionale che deve avere strappato non so quante lacrimucce nel punto in cui la graziosa ragazzina consegna il frutto al papà con una “bugia bianca”.

«Questa te la manda la mamma.»

I bambini che sono chiamati a risolvere i problemi degli adulti…

Sanremo: altra moda mediatica calata dall’alto già intorno a dicembre, con le prime conferenze stampa, la lista dei cantanti, degli ospiti, il gossip come contorno, e voi sempre lì pronti a farvi dirottare da chi vi preferisce cerebro plagiati ma felici, inchiodati alle travi di mamma tivù. Non è che non si debba guardarlo per sentirsi fighi, è solo strano che i fenomeni di tendenza diventino come il gioco del domino, dove una singola tessera fa muovere tutte le altre.

Casa Ferragni: qui la distrazione positiva si annacqua con quella negativa degli odiatori, ma in fondo a quei due che cosa interessa? Basta che si parli di loro grazie a testate importanti come La Repubblica, il Messaggero, Sky TG 24, che almeno sui social ne narrano le gesta un giorno sì e uno no. A voi gente del popolo questa baruffa mediatica piace parecchio. Non venite a dirmi di no perché non vi crede nessuno.

Fleximan: mentre in modo indolore e gentile impongono a voi automobilisti restrizioni sempre più stringenti (città km 30, nuovo codice della strada, auto green per salvare il pianeta, zone con parcheggi a pagamento sempre più diffuse, aumento del Telepass di oltre il 113%), come un vero supereroe è comparso lui, il giustiziere della notte e degli autovelox. Voi comodi sul divano e davanti a una tastiera per applaudirlo. Gli hanno anche dedicato una canzoncina demenziale sulle note del ben più famoso (e dignitoso) Uomo Tigre.

Il Generale Vannacci: questo bipede è stato scaltro. Mesi fa ha fatto l’occhiolino ai conservatori, ha sfornato un libro con le sue legittime e personali tesi e taac… adesso è sceso in campo, si è candidato per il bene dell’Italia. Ancora una volta gli siete andati dietro come quando io, che sono un peloso con un fiuto finissimo, avverto la presenza di una cagnolina in avvicinamento.

Eurovision: il mio bipede preferito intuiva a malapena che cosa fosse. Lui, per scelta, la tv non ce l’ha da vent’anni. Però l’ho visto documentarsi e non è stato difficile. I suoi informatori siete voi, che a vostra volta siete tenuti in salamoia dal sistema circense che di sicuro non ha alcun vantaggio nel sapervi intellettualmente impegnati: vi mostra la verità come un jolly da nascondere ed esibire nelle mani di un buon truffatore.

Va bene così.

L’obiettivo del gioco qual è?

Lasciarvi confondere e ingannare da voi stessi. 

Platone, il cane filosofo

Fabio Carapezza

Laureato in Filosofia, Fabio Carapezza vive sull’Appennino parmense. Dopo la raccolta di racconti “L’inconveniente di esistere” (2011) e la raccolta di battute e satira “Il fiore della crisi? Il crisantemo (2013)”, il suo primo romanzo è stato il noir “La collina degli ulivi”, seguìto dai due episodi di “Freddy il rospetto” per i lettori più giovani. Il romanzo distopico “La piantagione dei cervelli” è stato inserito tra i dieci finalisti in un’edizione del Premio Urania Mondadori.

www.fabiocarapezza.it

Un pensiero riguardo “Panem et circenses nell’ultra-modernismo

  1. Che dire…..se queste parole fossero veramente partorite da Platone, avrebbero un senso molto logico e veritiero, ma…….dato che non è così, credo che tutto sia lecito, ma discutibile!!!!! Con questo, entrambi, avete la mia stima.😉

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