
Il Ministero della Salute è intervenuto in materia di vaccinazione minori anti covid 19, nella fascia 0 – 4 anni, con circolare del 9/12/2022, e nella fascia 5 – 11 anni, con circolare del 13/01/2023.
Le strutture sanitarie si stanno in questi giorni adeguando, sollecitando i genitori all’effettuazione della vaccinazione dei loro figli. Si tratta di una presa di posizione, quella del Ministero, che lascia perplessi in considerazione dei plurimi contributi scientifici che dimostrano, al contrario, la cautela che andrebbe adottata per tali vaccinazioni.
Di seguito pubblichiamo un contributo che ha ad oggetto ciò che dovrebbe essere il corretto approccio nei confronti dei minori anche in questa delicata materia e non solo.
“In tutti i tempi e in tutte le società sono stati sempre gli adulti a mettere a rischio la propria vita per proteggere i bambini.
Oggi si sceglie, invece, di mettere in pericolo la vita dei bambini, visti i tantissimi e continui effetti avversi, per proteggere gli adulti, dalla presunta alta infettività dei piccoli o, dicono, dalla malattia grave per i bimbi stessi, nonostante l’evidenza per loro parli di asintomaticità nella quasi totalità dei casi o di assenza di particolari rischi, a fronte di eventuale contagio del virus e famiglia variante.
Una gran bella conquista, sul piano della moralità e della civiltà. Non c’è che dire.
Potremmo richiamare tutte le leggi, le dichiarazioni universali e le sentenze, che vogliamo sulla tutela dei minori, ma il punto adesso è un altro.
I bambini non si toccano.
I bambini non si toccano a prescindere.
I bambini non si toccano non dovrebbe neanche essere materia del Diritto.
Perché i bambini non si toccano dovrebbe essere una connaturazione di ogni essere umano degno di definirsi tale.
Questi piccoli innocenti si aggrappano a noi, dipendono in tutto e per tutto da noi, si fidano di noi e faranno tutto quello che mamma e papà dicono loro di fare. Perché mamma e papà li amano, hanno dato loro la vita, e mai e poi mai si può immaginare sostituiscano una certezza, quella del loro stato di salute attuale, con un dubbio, quello che potrebbe capitare loro dopo averli sottoposti al siero genico.
Figuriamoci. Mai!
Perché, e proprio qui sta il punto, quello che hanno davanti a loro, i genitori dei bambini non si toccano, è una certezza. La certezza che il loro bambino è sano e li guarda con gli occhi dell’amore. E’ allegro, gioca, corre, e li guarda con gli occhi in cerca di approvazione. Mangia, si stanca, e va nel suo lettino, e li guarda con gli occhi della gratitudine, per averlo accudito e protetto.
E se anche tante autorità politiche e agenzie dei farmaci garantiscono sulla sicurezza del siero, spuntandola su altri pareri medico – scientifici contrari, che invece denunciano i rischi, anche gravi, susseguenti all’inoculazione (dai danni al cervello, al sistema nervoso e al cuore, ai cambiamenti fondamentali nei sistemi immunitario e riproduttivo), a mamma e papà dovrebbe bastare solo il dubbio per fare, del proprio bambino, un bambino che non si tocca.
Perché i genitori dei bambini non si toccano sanno benissimo che, se facessero una scelta diversa e si avverasse una qualsivoglia malattia riconducibile ai rischi ignorati, loro figlio continuerebbe a guardarli con gli occhi dell’amore. Con gli occhi in cerca di approvazione, perché lui è stato bravo no? Anche coraggioso e senza versare una lacrima per il dolore della punturina che salva il mondo. Con gli occhi della gratitudine, perché continuerà a pensare che loro si sono presi cura di lui e hanno fatto la scelta migliore per lui.
E quegli occhi bisognerà sostenerli.
Silenzio.
Capitasse anche solo a uno su centomila, un milione o un miliardo di bambini, è il nostro bambino.
E il nostro dev’essere un bambino che non si tocca.
Anche al di là di essere stati o meno d’accordo sulla narrativa e la gestione della dichiarata pandemia, sull’esistenza sin dal 2020 di cure domiciliari provatamente efficaci, in grado di porsi a metà strada tra la sponsorizzata e rovinosa formula “Tachipirina e vigile attesa”, come unica terapia, e il cosiddetto “vaccino”, come unica alternativa, crediamo che la sola e legittima voce cui bisogni dare ascolto, quando si tratta dei nostri bimbi, dovrebbe essere quella dell’istinto naturale e della logica del buon senso.
Perché loro, innocenti, lo sono sicuramente.
E siamo noi, non aspettiamoci lo facciano i nostri governanti, che abbiamo il dovere di ricordarci che, prima di essere un codice di tessera sanitaria, siamo esseri umani, e li dobbiamo proteggere”.
Clara Oneiro