Per chi voterai, bipede mammifero?

(Prima parte)

Quando il papi mi dà le crocchette e mi coccola, il mio mondo è un luogo perfetto. Ma il vostro? Voi umani vi siete dati codici e leggi fin dai tempi di Hammurabi: sono passati circa tremilaottocento anni e con la vostra storia credete di aver sviluppato il sistema che denominate democrazia. Si narra che non vi sia democrazia senza elezioni libere e regolari, e ora quattrocentomilioni di cittadini sono tenuti a scegliere i Membri del Parlamento Europeo.

Il mio padre putativo cerca informazioni, fa la radiografia a candidati, liste, partitini e partitucci, s’incazza fra una sigaretta e l’altra facendo inalare fumo passivo anche a me, deve ancora capire se valga la pena andare alle urne o se non sia meglio farmi correre in un bosco. Dovete sapere che noi due comunichiamo con la canepatia, è un sistema così potente che quando capita che io non stia bene, anche lui avverte nausea o dolori alla testa. Avviene anche il contrario, così che in questo periodo annuso la sua ansia da prestazione che neanche in una performance amorosa.

Oggi si è messo al computer e rideva amaro, perché sul suo profilo di Facebook stanno apparendo le varie marchette di diversi candidati. Ha scovato personaggi curiosi, nomi sconosciuti che si propongono per rappresentare voi elettori.

Quelli famosi sono capitani con esperienza di lungo corso nella gestione della cosa pubblica, e infatti si nota bene come hanno ridotto l’Italia. Le due matrone fanno finta di opporsi come in una lotta fra Amazzoni: una dice di stare a destra mentre l’altra si proclama di sinistra e si fa fotografare da Vogue. La prima è ispirata dal suo angelo, la seconda forse è guidata da un arcangelo con residenza nei cieli svizzeri.

Voi mammiferi evoluti non avete capito niente del regno animale.

Siete umani e tentate di organizzarvi in branchi alla ricerca angosciosa di un leader, qualcuno che vi possa indicare la strada del destino per salvarvi.

Da noi non è così, esistono gerarchie sociali il cui scopo è far sopravvivere il gruppo secondo le leggi di natura. Perfino uccidere ed essere uccisi è un rituale di vita, non di morte come avviene da voi.

Poi ci sono anche i cani sciolti come me.

Vivevate allo stato dell’homo homini lupus e avete pensato di organizzarvi, così che alle prossime elezioni sarete “liberi” di esprimervi.

Con il mio papà abbiamo guardato un po’ quale sarebbe l’offerta formativa per voi scolaretti alle prese con questo appuntamento.

Parecchi slogan andrebbero bene per un barzellettista.

Fratelli d’Italia: “Con Giorgia, l’Italia cambia l’Europa”.

Al mio papi sembra il contrario. È l’Europa che sta cambiando l’Italia, e pure in peggio, ma la simpatica Prima Ministra ha già dimenticato le precedenti promesse ai suoi elettori sovranisti. Si vede che adesso è importante farne delle altre, tanto voi italiani vi bevete le frottole come una gazzosa.

Giorgia è stata cambiata da Draghi e dagli amerikani dopo ventiquattrore dal suo insediamento.

Movimento 5 stelle: “L’Italia che conta”.

Se l’Italia conta grazie a Conte, il mio papi dice che l’Italia non conta un cazzo.

Hanno aperto il Parlamento come una scatoletta per infilarci dentro i loro tonni.

Lega Salvini premier: “Più Italia, meno Europa”.

Ho sentito il mio papi ridacchiare in mezzo a due rutti, perché già da questi tre slogan, dice, sembra che siano tutti pronti per difendervi dall’Unione Europea cattivona: quel Leviatano contemporaneo al quale dovete cedere un pezzettino della vostra libertà, ma piccolo piccolo, per ricevere indietro vantaggi più grandi.

E la Lega ce l’ha sempre avuto duro. Loro che andavano a raccogliere le acque del Po al tempo in cui il riscaldamento globale che vi narrano non esisteva, e che benedicevano le ampolle con gli elmetti dei Longobardi in testa. Volevano liberare la Padania da Roma ladrona ma sono finiti a prostituirsi come gli altri a Washington e a Bruxelles. Quelli sono bordelli di lusso dove i burattinai pagano bene…

Forza Italia: questi meritano un’ovazione, bisogna inchinarsi di fronte alla genialità del loro slogan che compare sul simbolo: “Berlusconi Presidente”.

Forse mi sbaglio ma sembra che quel “Papi” non sia più tra noi mortali, ma che sieda ora alla destra del Padre. Ci mancherebbe, per come schifava i comunisti non potevano mica lasciarlo a sinistra. Eppure questa scatola vuota di partito non sa tagliare il cordone ombelicale con il suo valoroso eroe, quel Cavaliere che ha dato da mangiare a milioni di italiani, ha fatto solo del bene a delle giovani virgulte minorenni, e che verrà inserito nel Guinness dei Primati in quanto a numero di leggi ad personam.

È stato tutto per voi, dovete credergli.

E così i forza italianisti sperano di sfondare alle Europee e di schiacciare qualche bottone che conta. Il problema è che sarebbero capaci di attivare quelli delle bombe atomiche, perché loro sono atlantisti nell’anima che non hanno.

Potevano fare finta di impegnarsi di più almeno nel redigere il programma, che conta meno di venti smilze paginette riguardanti le solite robe di destra. Si intitola “Con noi al centro dell’Europa”. A guardare in faccia gli inguardabili, dice il mio papi che con loro non andrebbe neanche in periferia.

Adesso si è alzato dal computer, il mio povero papi.

Per il momento preferisce prendere un Maalox e fermarsi qui.

Credo che per farsi passare il mal di stomaco non basteranno tre scatole intere.

(Continua…)

Platone, il cane filosofo

Laureato in Filosofia, Fabio Carapezza vive sull’Appennino parmense. Dopo la raccolta di racconti “L’inconveniente di esistere” (2011) e la raccolta di battute e satira “Il fiore della crisi? Il crisantemo (2013)”, il suo primo romanzo è stato il noir “La collina degli ulivi”, seguìto dai due episodi di “Freddy il rospetto” per i lettori più giovani. Il romanzo distopico “La piantagione dei cervelli” è stato inserito tra i dieci finalisti in un’edizione del Premio Urania Mondadori.

https://bookabook.it/libro/la-piantagione-dei-cervelli/

www.fabiocarapezza.it

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