Rimborso per Liste d’Attesa di Esami Medici: Fac Simile

A fronte delle lunghissime liste d’attesa per esami medici e visite specialistiche, “vanto del sistema sanitario nazionale”, il Decreto Legislativo 124 del 1998 sembra offrire, forse, una via d’uscita, almeno parziale: se il Servizio Sanitario Nazionale (SSN) non garantisce una prestazione entro 30 giorni per visite specialistiche e 60 giorni per esami diagnostici, il cittadino ha diritto al rimborso delle spese sostenute presso strutture private.

Articolo 3, Comma 13 del Decreto Legislativo 124/1998

Ecco la sintesi semplificata dell’articolo di legge che garantisce questo diritto:

Se l’attesa per una visita o un esame supera i tempi massimi stabiliti (30 giorni per visite specialistiche e 60 giorni per esami diagnostici, salvi i criteri di priorità ed urgenza), il cittadino ha diritto a richiederli in regime di intramoenia. In questo caso, il paziente paga solo il ticket, mentre l’Azienda Sanitaria Locale (ASL) si fa carico della differenza tra il ticket e il costo effettivo della prestazione. Se l’opzione intramoenia non è disponibile, il cittadino può comunque rivolgersi a strutture private

Questo articolo è fondamentale al fine di far si che i cittadini non siano troppo penalizzati da attese interminabili, ed ingiustificabili, in un sistema di wellfare state di uno dei maggiori paesi occidentali, per prestazioni mediche essenziali.

La Riforma del Titolo V della Costituzione non fa venir meno la “garanzia”

La riforma del Titolo V della Costituzione del 2001 ha attribuito maggiore autonomia alle regioni in materia sanitaria. Tuttavia, il diritto al rimborso per lunghe liste d’attesa rimane regolato a livello nazionale dal Decreto legislativo 124/1998. Le modalità di applicazione possono variare tra le regioni, ma il principio di base è lo stesso.

Anche il Ministero si prodiga con sue direttive

Il Ministero della Salute promuove il Piano Nazionale di Governo delle Liste di Attesa (PNGLA), che mirerebbe a migliorare l’accesso alle prestazioni sanitarie e a monitorare le prenotazioni, sia nel settore pubblico che privato. Questo piano include iniziative per ridurre i tempi di attesa e garantire che i cittadini ricevano le cure necessarie in modo tempestivo. Si tratta di parole rimaste al “vento” come abbiamo potuto appurare, soprattutto negli ultimi tempi.

Anche la Regione Emilia-Romagna non vuole essere da meno

La Regione Emilia-Romagna ha lanciato un piano straordinario da 30 milioni di euro per ridurre le liste d’attesa e aumentare di un milione le prestazioni sanitarie nel 2024. Questo piano prevede il coinvolgimento di strutture private accreditate per assorbire il maggior numero di richieste non ancora evase e garantire tempi di attesa più brevi per i cittadini. Pare singolare constatare come in una regione a guida rossa, dove il pubblico la dovrebbe fare da padrone, ci si debba rivolgere, con soldi pubblici, a strutture private per mettere una stampella alle disfunzioni del Servizio sanitario.

Il Governo sembra voler correre ai ripari con un Nuovo Decreto del Giugno 2024

Il governo ha recentemente varato un decreto legge il 4 giugno 2024 per affrontare il problema delle liste d’attesa. Questo decreto introduce diverse misure, tra cui un Codice Unico di Prenotazione (CUP) regionale, un registro delle segnalazioni dei cittadini sui disservizi e l’aumento delle tariffe orarie per il personale sanitario.

Nell’attesa che le promesse si traducano in realtà

Ovviamente resta da vedere se queste promesse si tradurranno in miglioramenti reali e tangibili. In attesa che queste misure diventino realtà, è fondamentale che i cittadini continuino a esercitare i loro diritti e a presentare richieste di rimborso quando le attese si prolungano oltre i termini previsti.

Fac Simile di Richiesta di Rimborso

Per ottenere il rimborso delle spese sostenute per esami medici e visite specialistiche a causa di lunghe liste d’attesa, è necessario presentare una richiesta all’ASL di competenza. Ecco un esempio di richiesta:


Oggetto: Richiesta di Rimborso per Prestazioni Mediche a Causa di Liste d’Attesa Prolungate

Spettabile Azienda Sanitaria Locale di ______________________

Il/La sottoscritto/a ____________________, nato/a a ___________________ il ___/___/___, residente in ________________________, C.F. ___________________________, in qualità di cittadino/a interessato/a,

PREMESSO CHE:

  • Ai sensi dell’art. 3, comma 10 del D.lgs 124/1998, qualora l’attesa della prestazione richiesta si prolunghi oltre i termini fissati (30 giorni per visite specialistiche e 60 giorni per esami diagnostici), l’assistito ha diritto a richiedere che la prestazione venga resa in attività libero-professionale intramuraria con il costo a carico dell’ASL;

CHIEDE

  • Il rimborso delle spese sostenute per la prestazione medica/esame diagnostico effettuato presso la struttura privata _________________________, in data ___/___/___, a causa dell’impossibilità di ottenere la prestazione entro i termini stabiliti presso le strutture pubbliche.

Si allegano i seguenti documenti:

  1. Copia della ricetta medica
  2. Prova della prenotazione presso la struttura pubblica con indicazione dei tempi di attesa
  3. Fattura della prestazione eseguita presso la struttura privata

In attesa di un vostro riscontro, si porgono distinti saluti.

_________________, ___/___/___

Firma: _______________________

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