La legge permette ai singoli cittadini di organizzarsi in associazioni la cui finalità sia la raccolta del sangue.
Si tratta di un argomento della massima delicatezza e serietà.
La Legge 219/2005, che ha ad oggetto la nuova disciplina delle attività trasfusionali e della produzione nazionale degli emoderivati, all’articolo 7 prevede la possibilità da parte dei cittadini di costituire associazioni e federazioni di donatori:
Lo Stato riconosce la funzione civica e sociale ed i valori umani e solidaristici che si esprimono nella donazione volontaria, periodica, responsabile, anonima e gratuita del sangue e dei suoi componenti. Le associazioni di donatori di cui al presente articolo, convenzionate ai sensi dell'articolo 6, comma 1, lettera b), possono organizzare e gestire singolarmente, o in forma aggregata, unita' di raccolta previa autorizzazione della regione competente e in conformita' alle esigenze indicate dalla programmazione sanitaria regionale.
Oltre a queste due norme specifiche, diciamo attuative, sussistono, poi, norme di carattere generale e fondamentalissime, fra cui, gli articoli 32 e 18 della Costituzione, rispettivamente dedicati alla tutela della salute ed alla garanzia della libertà di associazione.
Evidentemente lo Stato non può vietare ai cittadini di associarsi, infatti, l’articolo 18 recita:
I cittadini hanno diritto di associarsi liberamente, senza autorizzazione, per fini che non sono vietati ai singoli dalla legge penale.
Sono proibite le associazioni segrete e quelle che perseguono, anche indirettamente, scopi politici mediante organizzazioni di carattere militare.
Ogni associazione può dotarsi di un norme interne ed autonome, le quali, se rispettose dei principi generali posti dall’ordinamento, non possono essere sindacate da parte dello Stato.
E’ bene tenere presente che l’associazione costituenda può prevedere due livelli evolutivi fondamentali di cui avere contezza:
- il momento costitutivo, a mente del quale le persone che condividono i fini della medesima, aderiscono e le danno vita;
- un momento realizzativo, il quale, a sua volta, si compone di due livelli concreti:
- il livello aggregativo, formativo, di analisi dei bisogni e della pianificazione delle azioni da porre in campo, un momento, potremmo definire, di presa di coscienza delle proprie necessità e di definizione delle azioni da porre in campo per la loro tutela e soddisfacimento;
- il momento realizzativo attuativo, il momento di azione, il quale, nel pieno rispetto delle normativa esistente e non oltre essa, sia nell’agire verso gli enti sovra ordinati che nel ricevere direttive dagli enti sovraordinati, si attui in concreto la finalità dell’associazione medesima.
Le finalità e le concrete azioni di una associazione di cui stiamo discutendo, premesso quanto sopra, possono realizzarsi in una duplice direzione:
a) da un lato vivere il momento donativo (del sangue), stabilendone, in conformità alle norme, i criteri direttivi;
b) dall’altro vivere il momento ricettivo (del sangue), stabilendone, in conformità alle norme, i criteri direttivi.
La tutela del patrimonio genetico
E’ infine, evidente, come uno degli ulteriori scopi che possono rientrare a pieno nell’azione di un’associazione di cui stiamo discorrendo, potrebbe essere anche a pieno titolo, l’agire a tutela del patrimonio genetico dell’essere umano.
Ritieni importante dare vita ad una associazione che abbia quale finalità la donazione e ricezione del sangue?
Ritieni importante dare vita ad una associazione che abbia quale finalità la tutela del patrimonio genetico dell’essere umano?
Se vuoi puoi esprimere il tuo parere postando un commento qua sotto.
Sì.
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Sarrebbe ottimo, e anche imperioso, realizzare un progetto del genere in totale sicurezza! Per tutti e due aspetti. Lo spero proprio, grazie
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Sono favorevolissima alla fondazione di una associazione per la raccolta sague.
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Ci spero tantissimo
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Mi piace come idea, ma siamo sicuri che il sangue dei vaccinati sia infetto?
Nel nostro settore circolano molte balle sesquipedali, con teorie del complotto improponibili, se sottoposte a un banale esame di realtà.
Penso che quello che ci manca sia un’organizzazione strutturata e competente, in grado di analizzare i vari aspetti di una realtà oltremodo complessa.
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Sono favorevole
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Concordo, bisogna salvaguardare il DNA umano che rischia di essere modificato per sempre, inoltre i non vaccinati non devono essere contaminati dal sangue degenerato dai sieri. Inoltre possono aiutare chi si è sottoposto al più grande inganno del secolo.
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Sarebbe meraviglioso
Per entrambi gli aspetti
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Sarebbe importantissimo.
Magari, se non fosse possibile fare come fa l’Avis, cioè prelevarlo prima e poi immagazzinarlo, magari basterebbe (se tecnicamente possibile) che si organizzasse la possibilità di “donazione al momento”.
Nel senso di tenere sempre, nel portafoglio coi documenti, in caso di incidente, i numeri di 3 persone dello stesso gruppo sanguigno da chiamare, per avere sangue. (Però non me ne intendo e non so quanto dura una donazione, se è una cosa rapida o se ci vuole tanto, e se, nel mentre che una persona arriva in ambulanza e si prepara la sala operatoria si riesce a fare. Però se le persone sono 3, ipotizzando serva un’ora per fare una sacca, essendo in 3 si otterrebbe in 20 minuti, o meno se sono più persone.
Comunque già coprire gli interventi chirurgici.. penso che per molti sarebbe una salvezza.
Un primo gradino importante sarebbe che tutti i futuri “operandi” potessero donare il PROPRIO sangue 1-2 mesi prima, per averlo di nuovo durante l’operazione. Così uno è sicuro di avere il suo.
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Ero donatore AVIS da quasi 40 anni .. medaglia d’oro 10 anni fa. Ora attendo di donarlo ( ed eventualmente riceverlo ) a non sierati.
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Tema rilevante. Assolutamente d’accordo con quanto espresso nell’articolo.
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Non so, valutare l argomento, la tutela del sangue dovrebbe essere già esistente con l avis, non so se con nuove associazioni e nuovi soldi da erogare a queste da parte dei cittadini sia utile e funzionale
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Sono più che favorevole, sarebbe ora creare un’associazione a carattere locale che si occupasse di questo problema.
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Buongiorno . Le Associazioni per le Donazione del Sangue già esistono e fanno fatica a trovare Donatori soprattutto Giovani . Quindi se uno ci crede può già farlo . Diverso è se si vuole costituire una Associazione di Donatori di Sangue che NON siano Vaccinati , che credo al momento attuale , NON esista. Ma diventerebbe complicato farla con quell’Obiettivo .
Loris
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Penso sia fondamentale, io ho sempre continuato a donare xchè spero che il mio plasma e sangue non contaminato, possa arrivare ad una persona non contaminata. Serve sangue pulito, ma se tutti “noi” smettiamo di donare, se avremo bisogno di una trasfusione, sicuramente prendiamo sangue infetto
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Succederebbe comunque dato che siamo esigua minoranza . Per me l’ AVIS ha chiuso nel momento in cui ha svelato la pubblica farsa: fuori supergreencazz , per donare manco il tampone …. RIDICOLI E CRIMINALI
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Assolutamente d accordo, è un argomento di importanza capitale.
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Bellissima idea!
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E’ urgentissimo direi.
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Mi piace tantissimo la vostra iniziativa.
Ci spero e spero anche di poter dare il mio contributo.
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Avvocato buonasera, esiste un’associazione già costituita che punta a questo fine:associazione Dicentra
La conosce?
https://www.associazionedicentra.it/
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Io dono all’avis da anni… Ho abbandonato un’annetto fà x come trattavano i non sierati (sacchetto a fine donazione da mangiare fuori dalla sede e non con gli altri). riprovevoli… Poi visto che fondalmente serve a tutti ho ripreso. Ma sarei più che favorevole a donarlo solo a chi non è sierato… E se dovesse servire in futuro.. Riceverlo….
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