Moneta alternativa

E’ essenziale per l’autonomia dei circuiti economici

Si sente parlare spesso di moneta alternativa ma il relativo concetto tende poi a rimanere in una sorta di area delle possibilità di difficile realizzazione.

Noi pensiamo, invece, che tale concetto vada preso molto sul serio cercando di capire la sua concreta possibilità di attuazione.

Utilità della moneta alternativa

Ma perché è utile parlare di moneta alternativa?

Perché essa è essenziale a far si che le reti economiche che si vengono a formare in conseguenza del nascere delle nuove comunità (nuove comunità: l’importanza della rete economica) siano effettivamente autonome.

E’ evidente che avere un sistema legittimo di regolamento degli scambi, alternativo alla moneta avente corso legale, rende queste comunità indipendenti da eventuali shock monetari, sia personali che sistemici, a prescindere da quelle che potrebbero esserne le cause.

E’ legittimo l’utilizzo di sistemi di pagamento alternativi?

Certamente sì.

Tenuto conto delle previsioni di cui all’art.1277 c.c., il quale stabilisce che le obbligazioni pecuniarie si estinguono per il loro valore nominale e “con moneta avente corso legale nello Stato al tempo del pagamento”, ovverosia che il creditore è obbligato ad accettare in pagamento la moneta legale, non potendola rifiutare, pena la sua possibile messa in mora (mora del creditore), è possibile concludere sul fatto che le parti possono accordarsi al fine di poter pagare fra di loro le reciproche prestazioni anche mediante l’utilizzo di sistemi diversi da quelli convenzionali.

I criteri di estinzione delle obbligazioni, rispetto all’utilizzo della moneta legale, possono essere i più diversi:

basti accennare, ad esempio alla compensazione volontaria di cui all’art. 1252 c.c., a tenore del quale “per volontà delle parti può aver luogo compensazione anche se non ricorrono le condizioni previste dagli articoli precedenti. Le parti possono anche stabilire preventivamente le condizioni di tale compensazione”.

A tale fine può risultare utile il contratto di conto corrente, liberamente stipulabile anche fra privati, sulla base di quanto previsto dall’art. 1283 c.c., secondo cui: “Il conto corrente è il contratto col quale le parti si obbligano ad annotare in un conto i crediti derivanti da reciproche rimesse, considerandoli inesigibili e indisponibili fino alla chiusura del conto”.

Quelli citati, ma gli esempi potrebbero essere molti, servono per capire come le possibilità concrete a disposizione delle persone possano essere tante.

In concreto cosa occorre fare?

E’ necessario che tutti coloro che partecipano alla rete economica, la quale per funzionare deve essere le più ampia possibile, stipulino un accordo che stabilisca i criteri di regolamento degli scambi che fra di essi avvengono.

Ovviamente tale contratto dovrà essere alquanto dettagliato soprattutto ponendo al centro i cosiddetti criteri di creazione di tale moneta i quali potrebbero sganciarsi, evidentemente, dal dogma dell’emissione della moneta a debito che da sempre guida la creazione di denaro da parte delle banche centrali.

E’ di tutta evidenza che questo nuovo strumento di regolazione degli scambi, i cui partecipi al circuito si sono obbligati contrattualmente ad accettare in pagamento per le transazioni economiche avvenute al suo interno, funzionerà, ne più e ne meno, proprio come la moneta avente valore legale.

Quale è la vera scommessa?

Il successo di un progetto del genere risiede in due fattori:

  • l’ampiezza della rete economica: in essa deve trovare soddisfacimento una parte essenziale dei bisogni umani;
  • la convertibilità di tale moneta in denaro avente corso legale, al fine di far fronte alle esigenze di pagamento che permangono al di fuori del circuito economico alternativo.

Su tali essenziali aspetti si avrà modo di ritornare con un prossimo intervento.

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