Sanzione 100 euro ed Obiezione di Coscienza

Il possibile utilizzo di cellule embrionali immortalizzate durante la preparazione dei vaccini apre le porte all’obiezione di coscienza

L’articolo 19 della Costituzione fa assurgere l’obiezione di coscienza a diritto garantito ai massimi livelli da parte del nostro ordinamento.

Fatta questa premessa, occorre verificare come questa fondamentale constatazione possa ritornare utile a tutti coloro che si sono visti recapitare l‘avviso di avvio del procedimento sanzionatorio relativo alla sanzione dei 100 euro che verrà irrogata agli over 50 non vaccinati, tenuto conto che attualmente il governo appare orientato, salvo sorprese, a non cancellare questa odiosa ed ingiusta disposizione.

Non è tanto la somma, che di per sé, forse, potrebbe apparire anche non eccessiva, quanto, piuttosto, il principio ad essa sotteso che non deve passare.

Infatti, esso andrà certamente a costituire un pericoloso precedente: se i cittadini non si adegueranno, in futuro, ad obblighi del tutto opinabili, financo ingiusti e pesantemente limitativi dei loro diritti fondamentali, potranno essere sanzionati, magari non con una “lieve ammenda”, quanto, invece, con misure ben più invasive rispetto ai loro diritti esistenziali.

Il possibile utilizzo di cellule embrionali immortalizzate durante la preparazione dei vaccini, può costituire un valido motivo al fine di opporre la propria obiezione di coscienza alla somministrazione, da eccepire con forza e chiarezza anche durante la procedura sanzionatoria e nella successiva fase processuale avanti il giudice di pace.

La più attenta dottrina costituzionalistica ha posto chiaramente in rilievo l’importanza di tale principio stabilendo che:

  • l’obiezione di coscienza, se sincera, non può subire limitazioni;
  • l’obiettore non può andare soggetto a sanzioni;
  • il giudice deve prendere atto di tale eccezione;
  • i casi di obiezione non sono solo quelli previsti dalla legge (ad esempio aborto) ma essi si estendono a tutte le prescrizioni che confliggono con la coscienza dell’individuo;
  • gli obblighi alternativi, rispetto a quello non adempiuto, non possono essere in alcun modo discriminatori o repressivi.

Se, quindi, il governo non “annullerà le multe” sarà gioco forza opporsi ad esse con ricorso al giudice di pace, tenendo presente che la recente sentenza della corte costituzionale non ha, evidentemente, avuto ad oggetto tale materia e che, quindi, su di essa non si estende il suo “giudicato”.

Ulteriori osservazioni sono state svolte con questo nostro precedente intervento:

Abbiamo, inoltre, già da tempo reso disponibili i modelli da spedire ad Agenzia riscossione ed Azienda Sanitaria locale a fronte del ricevimento dell’avviso di avvio della procedura sanzionatoria:

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