Aumento mortalità: Istat, colpa del cambiamento climatico

Preoccupa l’aumento nella fascia 0-14

Prendo spunto dai dati ISTAT che riguardano la demografia in generale e da quelli di Euromomo, l’ufficio statistico europeo che si occupa di mortalità, desidero condividere con i lettori le seguenti considerazioni. 

Nel 2019 il tasso di mortalità della popolazione italiana era il 10,6 per mille a cui corrispondevano 633.000 morti.

Il picco dei decessi avviene solitamente tra gennaio e febbraio e, quando si verifica un’epidemia influenzale particolarmente “cattiva”, l’indice sale leggermente sopra media. In demografia si definisce questo come “anno di mietitura degli anziani” perché a morire sono i vecchi e i malati.

L’anno dopo però, essendo semplicemente morte in anticipo persone fragili, ne muoiono meno e l’indice ritorna in media. Fra il 2002 e il 2019 ha oscillato fra il 9,8 e il 10,6 per mille con una lievissima ma costante crescita lineare per effetto dell’invecchiamento della popolazione.

Nel 2020, anno della pandemia, il dato è schizzato a 12.6 con 740.000 morti, oltre 100.000 in più ma, nella stragrande maggioranza dei casi, erano ultra 75enni con 2 o più patologie concomitanti. Non c’è stato nessun incremento significativo di mortalità sotto i 45 anni e molto lieve fino a i 65. 

Nel 2021 invece sono morte 701.000 persone, molte di più del dato atteso secondo il meccanismo prima accennato. Nel 2022 sono poi decedute 714.000 persone con un ulteriore anomalo incremento che ha riportato l’indice a 12,3. Sono 250.000 morti in più rispetto al dato atteso negli ultimi 3 anni ma nei 2 recenti  l’aumento ha riguardato anche le classi d’età centrali ed inferiori.

In Germania rispetto ad una mortalità media di 930/ 940.000 persone/anno, nel 2020, 2021 e 2022 sono decedute rispettivamente 985.000, 1.020.000 e 1.060.000 persone.

Anche in Francia e Gran Bretagna nel 2021 e nel 2022 ci sono più morti rispetto all’anno della pandemia e anche li con aumenti considerevoli fra i 40 e i 65 anni ma anche nelle fasce d’età inferiori.

Nella classe d’età 0 – 14 l’aumento della mortalità rispetto al 2020 è percentualmente spaventoso anche se, fortunatamente, lo è meno in valore assoluto (Graphs and maps, Euromomo).

Di fronte a questa macroscopica anomalia statistica che nel pubblicare i dati 2022 l’ISTAT liquida attribuendola in modo risibile al cambiamento climatico.

Le persone ragionevoli hanno diritto ad una spiegazione scientifica più convincente!

Giacomo Pini

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