Strutture sanitarie: la prassi del tampone non è prevista dalla legge

L’abrogazione delle norme

Secondo quanto previsto dall’art. 9 del D.L. 52/2022 il tampone antigenico valido nella 48 ore costituisce una dalle fattispecie definite sinteticamente “greenpass“.

Tutte le ipotesi più stringenti di richiesta di tale certificato, contenute nell’art. 2 bis del D.L. 52/2021 sono state abrogate recentemente con l’art. 7 ter del D.L. 162/2022, convertito in L. 199/2022.

La prassi illegittima

Nonostante ciò si ha notizia che diverse strutture sanitarie continuano a richiedere, per l’accesso, l’effettuazione del c.d. “tampone”, offrendo di farlo anche seduta stante.

Si tratta di una imposizione del tutto illegittima, non coperta da disposizione di legge.

Anzi, la legge disponeva in modo diametralmente opposto.

Infatti, basti leggere il contenuto di cui al coma 10 bis dell’art. 2 bis del richiamato D.L. 52/2021

10-bis. Le certificazioni verdi COVID-19 possono essere  utilizzate
esclusivamente ai fini di cui agli articoli 2, comma 1, 2-bis,  comma
1, 2-quater, 5, 9-bis, 9-bis.1, 9-quinquies, 9-sexies e 9-septies del
presente decreto, nonche' all'articolo  1-bis  del  decreto-legge  1°
aprile 2021, n. 44, convertito, con  modificazioni,  dalla  legge  28
maggio  2021,  n.  76.  Ogni   diverso   o   nuovo   utilizzo   delle
certificazioni verdi COVID-19 e' disposto  esclusivamente  con  legge
dello Stato. 

Il principio in esso inserito, evidentemente, può considerarsi, in ogni caso, vigente nel nostro ordinamento, data la sua valenza generale. Infatti l’art. 13 della Costituzione, avente ad oggetto il diritto di libertà, interpretato in senso ampio dalla dottrina, non può patire alcuna limitazione, se non per legge, eventualmente, a date condizioni, e non certamente per prassi.

Le strutture private

In particolare, talune strutture sanitarie private, nonostante quanto appena esposto, continuano a richiedere l’effettuazione del tampone, in via del tutto impropria, asserendo una autonomia operativa in quanto, appunto, private.

A prescindere dagli aspetti derivanti dall‘operare in “convenzione” col servizio sanitario nazionale, è di tutta evidenza che il servizio dalle medesime offerto non può che qualificarsi come di interesse pubblico, avendo ad oggetto il “bene salute”, e come tale soggiacente al regime pubblicistico di offerta del servizio, comportando, nel caso che ci occupa, la piena applicazione del divieto di richiesta del greenpass da test.

Diffida

A fronte quindi di una richiesta di effettuazione tampone, sia da parte di strutture private che pubbliche, non potrà che notificarsi, tramite pec o raccomandata, una diffida che evidenzi la illegittimità del comportamento e la conseguente responsabilità di tali enti e loro operatori.

Esempio di Diffida

Spett.le Ente

Spett.le Direzione Sanitaria

Spett.le Azienda Sanitaria Locale

Con la presente si contesta, ad ogni effetto di legge, e con riserva di azione, la richiesta di effettuazione di test antigenico Covid 19, per l’accesso alla Vostra struttura.

In ragione dell’avvenuta abrogazione dell’art. 2 bis del D.L. 52 tale imposizione è da considerarsi sprovvista, ad ogni evidenza, di qualsiasi supporto normativo, necessario per la sua applicazione.

Stante la riserva di legge, di cui all’art. 13 della Costituzione, non può essere imposto alcun limite alla libertà tramite norme di prassi interna.

Lo scrivente diffida, quindi, la presente struttura sanitaria e suoi responsabili, dal voler persistere nella illegittima richiesta rappresentata, avvertendo che in caso contrario, senza alcun indugio, adirà le vie legali per la tutela delle proprie ragioni, interessi e diritti.

Distinti saluti

3 pensieri riguardo “Strutture sanitarie: la prassi del tampone non è prevista dalla legge

  1. È ora di finirla connquesta presa per i fondelli, dato che è ormai noto, anche i sassi lo sanno, che i test non servono ad un bel niente, tantomeno nel diagnosticare il covid 19. Cominciamo a multare coloro he si arrogano il diritto di applicare norme illeggittime

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  2. Per quanto riguarda la sorveglianza dei contatti stretti sempre in ambito ospedaliero, è necessario sottoporre il sanitario a tamponi giornalieri o è sufficiente l autovalutazione? E liberare i sanitari da vincoli con direzione sanitaria/medico competente?
    Grazie anticipatamente per la risposta.

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  3. Potrebbe essermi utile,dal momento che ho la moglie in una struttura,e che recentemente andando a vederla mi è stato fatto fare il tampone,nonostante il mio dissenso,ora vedrò alla prossima visita come si comporteranno,grazie a voi dell’aggiornamento

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