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10 modi per evitare l’aumento della rata del mutuo

Le regole per il gregge, ovviamente fintanto che vuole rimanere tale

Premessa: i mutui aumentano perché lo ha stabilito la BCE con una politica scellerata a danno delle persone sui tassi d’interesse. Essendo l’inflazione indotta da aumento di costi e non da eccesso di domanda i tassi non andavano aumentati.

Ovvio l’aumento dei profitti per il mondo bancario e l’aumento dei patrimoni delle società di rastrellamento degli immobili mandati all’asta.

Si veda, al riguardo, il nostro contributo del settembre 2022: BCE nessuna giustificazione per l’aumento dei tassi.

Quello che si indica nel proseguo è un approccio classico, passivo, i cui suggerimenti possono essere adottati da chi è alle prese con l’aumento della rata del mutuo, ma come tutti possiamo avvederci si tratta di una visuale ottima per la massa gregge, supina ai diktat che piovono dall’alto.

Sin tanto che non si adotteranno ben altri atteggiamenti di forte protesta civile le cose, evidentemente non cambieranno affatto.

Comunque, quando si entra in un accordo di mutuo, spesso si ha bisogno di pianificare a lungo termine per mantenere i pagamenti delle rate sotto controllo. Tuttavia, può succedere di trovarsi in difficoltà finanziarie a causa di imprevisti o variazioni inaspettate delle condizioni economiche.

Se ci si trova in questa situazione e si teme di non riuscire a pagare la rata del mutuo, esistono diverse opzioni per evitare un possibile aumento della rata o addirittura il rischio di perder la casa. Ecco 10 modi pratici e a portata di tutti per evitare l’aumento della rata del mutuo.

  1. Rinegoziare i termini del rimborso con la banca

La prima cosa da fare in caso di difficoltà nel pagamento della rata del mutuo è tentare di rinegoziare i termini del rimborso con la banca. È possibile richiedere una rateizzazione o una proroga per allungare la durata del mutuo e diminuire le rate o richiedere una variazione dei tassi di interesse.

  1. Estinzione anticipata del mutuo, parziale o completa

Un’altra opzione è l’estinzione anticipata del mutuo, parziale o completa. Ciò comporta la chiusura del mutuo con un pagamento anticipato di parte o dell’intero debito, il che riduce la somma delle rate o elimina completamente l’obbligo del pagamento.

  1. Richiedere la surroga per spostare il prestito presso una nuova banca

La surroga è la possibilità di spostare il prestito presso una nuova banca che offre condizioni migliori rispetto a quelle del mutuo originario. Questo consentirà di ottenere una rata più bassa e di risparmiare sui costi di gestione del finanziamento.

  1. Utilizzare la clausola “opzione tasso misto”

Molti mutui prevedono una clausola di opzione tasso misto con la quale è possibile passare dal tasso variabile a quello fisso e viceversa. Questa opzione consente di cambiare il tipo di tasso di interesse applicato al mutuo senza dover estinguere il prestito o fare un nuovo finanziamento.

  1. Rinegoziare il mutuo passando dal tasso variabile al fisso

Una volta che il mutuo è diventato troppo oneroso, una possibilità è passare dal tasso variabile a quello fisso. Ricorda però che tale opzione è riservata ai finanziamenti non superiori ai 200mila euro, ai mutuatari con un Isee minore di 35 mila euro e senza ritardi nei pagamenti.

  1. Utilizzare l’opzione di flessibilità o “salta rata”

Alcuni mutui prevedono l’utilizzo della flessibilità o “salta rata”, una clausola che consente di posticipare alcune rate. Questo può essere utile in caso di difficoltà temporanee o per gestire un momento di crisi.

  1. Fare ricorso al “Fondo Gasparini”

Il “Fondo Gasparini” è un fondo di solidarietà per la sospensione delle rate del mutuo prima casa a favore di lavoratori in cassa integrazione o che hanno perso il lavoro, liberi professionisti o partite IVA con difficoltà economiche, cooperative edilizie. Ciò può aiutare a scongiurare il rischio di perdere la casa.

  1. Proporre alla banca un saldo e stralcio

In alcuni casi, potrebbe essere possibile proporre alla banca un saldo e stralcio, cioè un accordo con cui il debitore versa al creditore una somma inferiore rispetto a quella dovuta. Questo tipo di accordo consente di ridurre il debito residuo e di evitare il rischio di perdere la casa all’asta.

  1. Utilizzare lo strumento previsto dalla legge n. 3/2012

La legge n. 3/2012 prevede uno strumento chiamato “salva suicidi” attraverso cui i soggetti sovraindebitati possono attivare un procedimento giudiziale e concordare con il giudice un piano di rientro sostenibile. Questo strumento può essere utile in caso di difficoltà finanziarie che possono portare alla perdita della casa.

  1. Vendere l’immobile in proprio

L’ultima opzione è vendere l’immobile per evitare di vederlo finire all’asta. Questa scelta può essere dolorosa, ma può salvare dalla perdita della casa e consentire di rimborsare il debito residuo.


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