Il governo ha recentemente dato esecuzione a due vecchie risoluzioni sull’ambiente, una del 1979 e una del 1999. Queste risoluzioni, che erano state firmate molto tempo fa, riguardano la riduzione dell’inquinamento atmosferico a lunga distanza e dei danni causati da sostanze nocive come l’acidificazione, l’eutrofizzazione e l’ozono troposferico.
- Gli accordi si concentrano sulla riduzione dell’inquinamento atmosferico a lunga distanza e degli agenti nocivi come l’acidificazione, l’eutrofizzazione e l’ozono troposferico.
- Le misure di riduzione delle emissioni saranno più rigorose, con particolare attenzione alla riduzione del black carbon, che causa malattie cardiopolmonari e cancro.
- Saranno anche ridotte le emissioni di composti organici volatili provenienti da prodotti domestici e privati.
- Saranno raccolte e divulgate informazioni sulle concentrazioni di sostanze inquinanti e sulle proiezioni delle emissioni, in modo da informare il pubblico.
- L’obiettivo principale dichiarato è garantire la tutela a lungo termine della salute umana e dell’ambiente.
Sebbene sia positivo che il governo stia prendendo provvedimenti per proteggere la salute umana e l’ambiente, dubbi sorgono per il fatto che stia attuando queste convenzioni solo ora, dopo così tanti anni.
Inoltre, ci sono legittimi interrogativi riguardo alla mancanza di considerazione per il dibattito scientifico degli ultimi decenni. La scienza ambientale ha fatto notevoli progressi nel corso degli anni, e ci si domanda come queste convenzioni potrebbero non tener conto di tutte le nuove scoperte e conoscenze acquisite nel frattempo.
L’attuazione di queste convenzioni porterà probabilmente a nuovi vincoli a carico dei cittadini, senza considerare adeguatamente il dibattito scientifico in corso. È importante che le decisioni sulle politiche ambientali siano prese in base alle informazioni scientifiche più recenti e all’analisi approfondita degli impatti potenziali sulle persone e sulla loro reale necessità.
Ciò che è certo è che l’attuazione di queste convenzioni avrà conseguenze sulle nostre vite e comporterà nuove responsabilità per i cittadini. È fondamentale che tali decisioni siano prese in modo oculato e basate su una valutazione completa dei fatti e delle evidenze scientifiche disponibili.
Infine, un’ultima e legittima domanda: come mai queste convenzioni internazionali, una di 44 anni fa ed una di 24 anni, per così tanto tempo sono state tranquillamente ignorate e solo ora vengono attuate?