In un paese civile non si sarebbe arrivati a tanto, ma in Italia, ove la pubblica amministrazione agisce senza particolare rispetto per i cittadini, è stato necessario un processo per obbligare la Prefettura di Parma a consegnare i documenti richiesti dal Comitato Difesa Martorano, intenzionato a capire se le carte fossero tutte in regola per l’apertura del centro di permanenza.
Nell’ottobre 2023 gli avvocati del Sindacato d’Azione, Stefano Tosi ed Alberto De Dominicis, che assistono il Comitato, appoggiato dal Gruppo Unito Anno Uno, presieduto da Lino Cirri, fecero richiesta di accesso civico generalizzato agli atti, interpellando la Prefettura di Parma, il Comune di Parma e l’ASL competente.
Nei termini di legge, sia il Comune che l’Asl hanno proceduto a consegnare la documentazione richiesta, dalla quale, per altro, paiono emergere criticità, mentre la Prefettura, seppur sollecitata ulteriormente, noncurante delle legittime istanze dei cittadini, ha continuato a tacere, forte di un principio di supremazia, di stampo ottocentesco, a fronte del quale i cittadini, più che tali, vengono trattati alla stregua di sudditi.
Questo ha obbligato il Comitato Difesa Martorano a ricorrere al TAR, affrontando gli oneri di un processo del tutto evitabile.
I Giudici amministrativi, nella sentenza emanata a seguito dell’udienza tenutasi il 21 febbraio scorso, tenendo conto di tutto ciò, non solo hanno obbligato la Prefettura a consegnare la documentazione richiesta, ma anche a rifondere le spese legali.
Il Prefetto, all’esisto del provvedimento del Tribunale ha dichiarato: “si adempirà alla sentenza”.
Dichiarazione tardiva, verrebbe da dire, caro Prefetto: i cittadini meritano ben altro rispetto.
Ovviamente una volta avute tutte le carte si svolgeranno gli opportuni approfondimenti, ma è certo che se qualcosa non dovesse andare il Comitato Difesa Martorano si rivolgerà nuovamente ai Giudici, questa volta non per ottenere documentazione, ma per chiedere la chiusura del centro.
Pubblichiamo di seguito il comunicato stampa diramato ieri dal Comitato Difesa Martorano – Gruppo Unito Anno Uno, congiuntamente al Sindacato d’Azione.

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