di Pamela Lirussi – Udine
LA SCELTA ANTICOSTITUZIONALE DEL GOVERNO E DEL MINISTRO NORDIO
A partire da fine Gennaio entrerà in vigore l’abrogazione della normativa sull’abuso d’ufficio da parte dei pubblici ufficiali, preparando di fatto la nazione a quella che è una vera e propria dittatura e presa di potere da parte della macchina statale.
L’eliminazione di tale articolo è fortemente anticostituzionale, e non fa parte delle scelte politiche di alta amministrazione quanto in realtà di un vero e proprio arbitrio politico, che scardina le tutele stabile dall art 97, in tema di buon andamento e IMPARZIALITA’ DEGLI UFFICI.
Se la lettera della Costituzione è tale, è perché il governo ha il DOVERE, NEI CONFRONTI DEI CITTADINI, DI ASSICURARE LA PIENA REALIZZAZIONE DEI DIRITTI A VEDER UNA MACCHINA AMMINISTRATIVA FUNZIONALE E NON STRUMENTALIZZATA AL RAGGIUNGIMENTO DI PERSONALI OBIETTIVI, poiché è chiaro che all’art 28 della Costituzione si delinea una vera e propria responsabilità dei pubblici dipendenti che ledano i diritti soggettivi.
Che la responsabilità penale si estenda anche allo Stato e agli Enti pubblici è corollario che forse è stato decisivo per aver scardinato un pilastro della sicurezza del cittadino.
Ma siamo sicuri non esista una soluzione?
A norma dell’art 22 della convenzione dei diritti dell’uomo, è necessario che il cittadino sia salvaguardato nel suo diritto di sicurezza pubblica ed ordine pubblico, in maniera che gli abusi e i colpevoli non vengano legittimati a compiere delle efferatezze a livello nazionale che incidano sulla sfera dei singoli.
Poiché sappiamo a norma dell’art 2 cp che l’abrogazione di una fattispecie penale travolge tutto ciò che non sia sotto l’egida del giudicato, chiediamoci se la abrogazione dell’art 323 sia in realtà un colpo di Stato.
Si ricorda la lettera di tale articolo
“Salvo che il fatto non costituisca un piu grave reato, il pubblico ufficiale o l’ incaricato di pubblico servizio che nello svolgimento delle funzioni o del servizi, in violazione di norme di legge o di regolamento, ovvero omettendo di astenersi in presensz di un propri interesse o di un proprio congiunto o negli altri casi prescritti internzionalmente procura a se o ad altri un ingiusto vantaggio patrimoniale ovvero arreca ad altri un danno ingiusto è punito con la reclusione da sei mesi a tre anni
La pena è aumentata nei casi in cui il vantaggio o il danno abbiano un carattere di rilevante entita”
Certo dal tenore della legge abrogata evinciamo che la sicurezza sociale contro gli abusi anche gravi di pubblici ufficiali venga rasa a zero, secondo logiche prettamente prodromiche ad uno stato di carattere totalitario che decide quali siano i diritti soggettivi, gli interessi legittimi e le aspettative che un cittadino possa vantare nei confronti del retto operare degli operatori dello Stato.
La domanda è: stiamo andando verso uno Stato di polizia?
La risposta venga dalla ragione di ciascuno, e da come ora si sente sicuro in mezzo alla bufera e all’arbitrio dello stato
Come disse il maiale Napoleone nella Fattoria degli animali di Orwel
Tutti gli animali sono uguali. Ma alcuni sono piu uguali degli altri.
Scrivi una risposta a Donatella antonacci Cancella risposta