Sindacato d'Azione, a tutela dei Diritti delle Persone

Intervento sui diritti sindacali in missioni internazionali ed aumento organico

E’ noto che la sovranità di uno stato, alla fine, si misura sulla sua forza coercitiva. Ovverosia, sulla sua capacità di imporre con l’autorità ciò che non riesce ad ottenere con l’autorevolezza.

Negli ultimi tempi le associazioni sindacali di questo settore hanno fatto sentire la propria voce, alzando i toni, in tema, in particolare, di effetti avversi da vaccino, imposto ai suoi appartenenti, con i noti decreti di fine 21 da parte del governo Draghi.

Il governo, quindi, ha deciso di approvare il testo di un disegno di legge, avente ad oggetto i diritti sindacali delle forze militari, ritenendo questo aspetto bisognoso di revisione.

Un diritto sindacale di guerra?

Nella seduta n. 44 del 20 luglio 2023, l’esecutivo ha disposto di intervenire, in particolare, sull’ articolo 9, comma 15 della legge n. 46 del 2022, in materia di definizione delle limitazioni all’esercizio delle libertà sindacali per il personale militare impiegato in attività operativa, addestrativa, formativa ed esercitativa, anche fuori del territorio nazionale, inquadrato in contingenti o a bordo di unità navali ovvero distaccato individualmente.

Il fine dichiarato è quello di consentire l’esercizio e la tutela dei diritti sindacali del personale militare salvaguardando le preminenti esigenze di funzionalità, sicurezza e prontezza operativa correlate alle specifiche operazioni militari.

Aumento del numero di militari

L’intervento risulta di fondamentale importanza per il Ministero della difesa poiché consente di adottare provvedimenti per la revisione dello strumento militare nazionale, in linea con la rimodulazione in aumento dell’organico delle Forze armate a 160.000 unità in corso di perfezionamento. 

Il governo potrà intervenire, varando uno o più decreti entro il 27 novembre 2024.

Come inquadrare il provvedimento

Si tratta di una notizia, riteniamo, che vada incasellata nel più ampio mosaico di provvedimenti tesi all’attuazione degli obbiettivi, sia militari che non, sovranazionali, a cui il nostro governo ha aderito, uno per tutti: gli scenari di guerra cui l’Italia pare volersi coinvolgere sempre di più, il tutto con buona pace dell’art. 11 della Costituzione.