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La tacitazione del dissenso dei dipendenti pubblici

Fai sentire la tua voce di protesta!

Cosa possiamo fare per evitare tutto ciò?

A partire dal 14 luglio 2023, entreranno in vigore le nuove disposizioni della riforma del codice di comportamento dei dipendenti pubblici, (DPR 81/2023).

Secondo l’articolo 11 ter del codice di condotta, è vietato utilizzare i social media in modo tale da danneggiare l’immagine della pubblica amministrazione. Si stabilisce che i dipendenti devono fare attenzione affinché le proprie opinioni o giudizi su eventi, cose o persone non siano attribuibili direttamente all’amministrazione di appartenenza. In ogni caso, è necessario astenersi da qualsiasi intervento o commento che possa danneggiare la reputazione o l’immagine dell’amministrazione di appartenenza o della pubblica amministrazione in generale. Questa norma è molto rigorosa poiché richiede di prestare attenzione a ciò che si scrive in qualsiasi contesto, riferendosi a fatti, eventi o persone, affinché il proprio pensiero o critica non possano danneggiare l’intera pubblica amministrazione.

Tutto ciò rappresenta un rischio significativo per la libertà di espressione e il diritto dei dipendenti pubblici di esprimere il proprio dissenso. Questa norma stringente, che impone ai dipendenti di astenersi dal commentare o criticare l’amministrazione di appartenenza, può facilmente sfociare in un regime di tacitazione del dissenso.

Immaginate un’intera pubblica amministrazione che si copre di un manto di silenzio, dove i dipendenti sono costretti a trattenere il proprio pensiero per paura di compromettere la propria carriera o di subire rappresaglie. Questa situazione crea un ambiente oppressivo, in cui la libera discussione e il confronto di idee vengono soffocati.

Mentre l’esercizio del diritto di critica è garantito dalla Costituzione, sembra che questo diritto stia sempre più scivolando in secondo piano, a vantaggio di una presunta salvaguardia dei diktat dell’amministrazione.

Ma a cosa serve un’immagine intatta se dietro di essa si nascondono problemi reali e decisioni discutibili? Il dissenso e le critiche sono indispensabili per il miglioramento e la trasparenza delle istituzioni pubbliche.

La vaghezza di questa norma apre le porte all’arbitrarietà nell’interpretazione e nell’applicazione delle restrizioni.

In un momento in cui il dibattito pubblico è sempre più condizionato dalle direttive e dalle politiche governative, è fondamentale difendere il diritto dei dipendenti pubblici di esprimere il proprio punto di vista.

La democrazia si nutre del pluralismo delle opinioni, e il rischio di un regime di tacitazione del dissenso rappresenta una minaccia per la nostra società.

Siamo chiamati a vigilare attentamente su queste norme restrittive, affinché non ci si ritrovi in un clima in cui il silenzio diventa la norma.

Cosa possiamo fare per evitare di “varcare questo ulteriore punto di non ritorno?”

Diventa un cittadino attivo, lascia qua sotto un tuo commento!

11 risposte a “La tacitazione del dissenso dei dipendenti pubblici”

  1. Avatar Madalina
    Madalina

    È uno dei ricordi più vividi e pesanti che ho dalla dittatura comunista!! Un sipario della menzogna, della falsità, che apre la porta di servizio alla vigliaccheria… Una pericolosissima regola che pone l’importanza dell’istituzione sopra quella dell’individuo, quando la prima è nata per servire il secondo…. Estremamente pericolosa

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  2. Avatar Michele

    È l’applicazione lenta e silenziosa delle norme di censura totale della libera informazione che i signori del WEF-ONU-OMS vogliono applicare in toto con la prossima pandefarsa programmata (vedi simulazioni già fatte in Svizzera) per silenziare le menti libere affinché non sveglino i dormienti utili all’affermazione della dittatura.

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  3. Avatar Anna

    Il punto è sempre lo stesso: quanti impiegati pubblici si adegueranno? Una legge diventa tale se la maggioranza acconsente, se la maggioranza non acconsente la legge rimane un pezzo di carta.

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  4. Avatar Elena

    Ognuno ha il diritto di esprimere il proprio pensiero, la propria opinione, le proprie idee anche circa l’operato della pubblica amministrazione. Queste norme restrittive sono ulteriori tasselli orientati a spianare la strada alla deriva totalitaria già in atto.

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  5. Avatar Silvana

    La libertà di espressione è una delle cose più importanti…

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  6. Avatar Nunzia

    Penso che pochi stanno comprendendo questa compressione alla libertà di espressione. Cosa si può fare per fermarli?!?

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  7. Avatar Silvia Ruzza
    Silvia Ruzza

    Io non credo che esprimere il proprio pensiero sia così grave da dover mettere addirittura una legge… già da qui si capisce che vogliono farci fare i burattini

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  8. Avatar Sergio

    A mio avviso tali leggi non dovrebbero mai essere varate…
    Avremmo un signore che dovrebbe fare ai che le leggi emanate non siano mai in contrasto quelle già stabilite nella costituzione.
    Negli ultimi tre anni almeno , tal signore credo abbia dormito beatamente…

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  9. Avatar Sergio

    A mio avviso tali leggi non dovrebbero mai essere varate…
    Avremmo un signore che dovrebbe far si che le leggi emanate non siano mai in contrasto quelle già stabilite nella costituzione.
    Negli ultimi tre anni almeno , tal signore credo abbia dormito beatamente…

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  10. Avatar Cristiano
    Cristiano

    Si tratta dell’ennesimo tassello di un quadro sempre più plumbeo, di oppressione ammantata di falsità, ormai lo fanno apertamente, solo chi non vuole vedere non vede. Senza libertà di critica dove andiamo?

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  11. Avatar Cristiano
    Cristiano

    Mi pare un ulteriore passo verso un clima plumbeo, di oppressione mascherata da falsità, ormai solo chi non vuole vedere non vede, senza libertà di critica dove andiamo?

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