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Ultimo appello al Governo: il Sindacato d’Azione invia formale richiesta di rigetto degli emendamenti RSI dell’OMS


Il Sindacato d’Azione, in stretta collaborazione con l’Associazione Le Verità Nascoste, L’Albero della Vita e una rete sempre più ampia di realtà civiche e professionali attive sul territorio nazionale, ha oggi trasmesso una PEC formale indirizzata al Ministro della Salute Orazio Schillaci e alla Presidente del Consiglio Giorgia Meloni, con la quale si chiede l’esercizio del diritto di rigetto (opting-out) degli emendamenti al Regolamento Sanitario Internazionale (RSI), approvati dall’OMS con la risoluzione WHA77.17.

Con questa iniziativa si compie l’ultimo atto istituzionale di un percorso costruito nei giorni scorsi con determinazione e senso di responsabilità, al fine di scongiurare l’automatica accettazione di modifiche che comporterebbero una gravissima lesione della sovranità sanitaria nazionale, della libertà scientifica e dei diritti costituzionalmente garantiti.

In queste settimane, attraverso incontri parlamentari, studi giuridici, audizioni, lettere ufficiali e appelli pubblici, le realtà aderenti si sono rivolte a tutte le istituzioni competenti – Governo, Parlamento, Regioni – tentando ogni via legittima e democratica per fermare un processo che rischia di vincolare l’Italia, per via amministrativa, a regole internazionali non compatibili con la nostra Costituzione.

La richiesta inoltrata oggi dal Sindacato d’Azione è puntualmente fondata sul quadro normativo vigente, e richiama in modo chiaro i limiti invalicabili posti dagli articoli 11, 21, 28, 33, 80, 81, 97 e 117 della Costituzione italiana, oltre che dalle principali fonti del diritto internazionale.

Nel documento si segnala inoltre con fermezza che nessun dirigente o funzionario ministeriale è autorizzato a condizionare politicamente o amministrativamente il Ministro della Salute, il quale mantiene piena responsabilità e libertà di decisione nell’esercizio di una prerogativa sovrana.

Il diritto di opting-out, previsto espressamente dal RSI, può e deve essere esercitato entro il 19 luglio 2025, pena l’adesione automatica a disposizioni che – nella forma e nella sostanza – minano l’autonomia decisionale dello Stato italiano in materia di salute, ricerca scientifica, libertà di cura e gestione democratica delle emergenze.

Questa azione si unisce a decine di altre istanze, lettere e comunicazioni ufficiali promosse dalle associazioni sottoscrittrici dell’analisi giuridica coordinata in questi mesi. Tra queste: Le Verità Nascoste, L’Albero della Vita, Carta di Siena, Patto Etico Nazionale, Sovranità Costituzionale, Comitato Medico Scientifico Indipendente, e oltre 60 gruppi civici territoriali.

L’azione ha visto anche la partecipazione di oltre 1200 professionisti che hanno sottoscritto in documento tecnico giuridico, così come l’attivazione di singoli cittadini presso le amministrazioni locali.

Il Sindacato d’Azione, attraverso la voce della sua presidente Franziska Elstner, rinnova con forza l’appello alla responsabilità istituzionale e alla fedeltà alla Costituzione:

“In un passaggio storico tanto delicato, è dovere morale di ogni servitore dello Stato non voltarsi dall’altra parte, e non farsi strumento passivo di decisioni opache, tecnocratiche o silenziosamente imposte. La salute dei cittadini non può essere decisa a Ginevra.”


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