ZTL: Una sola targa per negozio. Così ci svuotano le città.

Parliamoci chiaro. Qua non si tratta di “innovazione” o “transizione digitale”. Qui ci stanno chiudendo la porta in faccia, un po’ alla volta, finché resterà solo silenzio e saracinesche abbassate.

Dal primo luglio, dice la Gazzetta di Parma, ogni negozio potrà avere un solo permesso ZTL. Una targa sola. Punto. Che tu faccia consegne, che ti serva un altro mezzo per portare la roba, che ci lavori in due o in tre… non gliene importa niente a nessuno.

E lo chiamano “ammodernamento”. Ma la verità è che questa è una mossa chirurgica per desertificare il centro storico. Lo diciamo da mesi: la Smart City e la città a 15 minuti sono un bel pacco regalo, con dentro il nulla. Fuori il piccolo commercio, dentro solo chi può permetterselo, con il badge in mano e l’abbonamento a vita a una multinazionale.

Nel frattempo tu, che hai il negozio, o che fai il corriere o l’artigiano, sei diventato un problema. Non un cittadino, ma uno da gestire, contenere, monitorare. Ti lasciano uno spiraglio e poi ti ci sbattono la porta addosso.

E attenzione: non è un errore, è tutto voluto. I permessi, i sensori, i varchi ZTL sono strumenti di selezione sociale. Ti vogliono fuori. Ti vogliono fermo. Ti vogliono spezzato. Il centro deve essere vuoto, pronto per gli eventi, per gli investimenti “green”, per il turismo da vetrina. Non per chi ci vive e ci lavora.

Lo diciamo chiaro da tempo. E lo abbiamo raccontato anche in un video forte che trovate sul nostro canale YouTube, con l’Avv. Alberto De Dominicis e Rocco di Uniamoci Trentino. A Trento i cittadini sono scesi in piazza, hanno bloccato il sindaco, hanno detto basta al controllo totale. Quello è l’esempio.

Qui invece, la gente dorme. Aspetta che sia troppo tardi. Ma quello che arriva dopo sarà pure peggio. Altro che una targa. Parliamo di accessi digitali, spostamenti tracciati, pagamenti solo con app, e mille occhi puntati addosso.

Allora bisogna muoversi. Ora. Non domani.

Come Sindacato d’Azione lo diciamo senza giri di parole: o ci svegliamo, o sarà la fine per il centro storico.

Commercianti, artigiani, giovani, padri, madri, lavoratori veri: scendete in piazza, iniziate a parlare. Fatevi sentire. Usate le città prima che ve le portino via.

Non delegate ad altri la tutela dei vostri Diritti, agite in prima persona

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