L’Italia dice no alla cessione di sovranità sanitaria: il significato dell’astensione all’accordo OMS


L’Italia ha scelto di non firmare il nuovo accordo pandemico proposto dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS). Si è astenuta, insieme ad altri dieci Paesi, da quello che è stato definito un “accordo storico”. Ma cosa significa davvero questa decisione?

1. L’accordo: cos’è e cosa prevede

Il trattato pandemico dell’OMS nasce con l’intento di coordinare a livello globale le risposte future a eventuali pandemie. Vuole creare regole comuni, centralizzare le strategie e garantire un accesso equo a vaccini, diagnosi e terapie.

Ma dietro buone intenzioni, si nasconde un rischio concreto per la sovranità degli Stati: alcune disposizioni del trattato darebbero poteri diretti all’OMS anche su decisioni sanitarie interne, riducendo il margine d’azione dei singoli governi.


2. Italia: nessuna firma, nessuna ratifica

Secondo la legge italiana e il diritto internazionale, per diventare vincolante un trattato deve:

  • essere firmato dal Governo,
  • essere poi ratificato con una legge dal Parlamento.

Se manca la firma, il Parlamento non può nemmeno discutere la ratifica.
Questo significa che l’Italia non è tenuta a rispettare l’accordo, né oggi né in futuro, salvo un eventuale cambio di posizione.


3. Una scelta di responsabilità e libertà

L’astensione italiana è una presa di posizione forte e lucida: non si tratta di chiusura o isolamento, ma di una scelta per tutelare l’autonomia nelle decisioni sanitarie, che devono rimanere nelle mani delle istituzioni italiane, e non essere affidate a un organismo internazionale.

Una pandemia è un fatto complesso e drammatico. Ma la risposta non può essere imposta dall’alto, né uniformata per tutti, senza tener conto delle specificità nazionali, delle esigenze locali e delle libertà costituzionali.


4. Il ruolo della società civile: la voce dei cittadini conta

Questa decisione è certamente anche il frutto di una pressione crescente da parte di numerose associazioni, coordinate da “Associazione Verità Nascoste” a cui il Sindacato d’Azione ha partecipato, che hanno lavorato in modo coordinato per:

  • informare correttamente i cittadini,
  • sollecitare il Governo a non cedere sovranità senza adeguato dibattito pubblico,
  • difendere i principi costituzionali di libertà, autodeterminazione e trasparenza.

L’azione di vigilanza, protesta civile e proposta concreta ha dimostrato che una cittadinanza attiva può ancora influenzare le scelte politiche, in modo pacifico ma determinato.


Conclusione: vigilare e costruire

L’astensione non è un punto di arrivo, ma un segnale da consolidare: bisogna restare vigili, informati e pronti a difendere quei margini di libertà che garantiscono dignità e responsabilità al nostro Paese.

Il Sindacato d’Azione continuerà in questa direzione, senza sbandamenti ideologici, ma con rigore giuridico e coscienza civile, per assicurare che il futuro non venga scritto senza il consenso del popolo.


Lascia un commento

macro aree trattate

  • Agenda 2030
  • Azioni, iniziative e presidi
  • Economia
  • Identità digitale
  • Immigrazione
  • Legale
  • Oms
  • Personaggi ed autori
  • Proposte
  • Sanità
  • Scienza, ambiente e tecnologia
  • Scuola
  • Sindacato d’Azione
  • Smart city
  • Statistiche
  • Unione europea
  • Video, audio e notizie

VAI ALL’INDICE ANALITICO DEI CONTENUTI

Contatti

info@sindacatoazione.it

Via Rondani 6, 43121 Parma Telefono: 0521/942594

Collegati ai nostri social!