Il 19 luglio 2025 è la data limite entro cui il Parlamento italiano potrà esercitare il proprio diritto di respingere gli emendamenti al Regolamento Sanitario Internazionale (RSI) approvati dalla 77ª Assemblea Mondiale della Sanità dell’OMS. Secondo il Comitato “No agli Emendamenti al RSI”, si tratta di modifiche che potrebbero minare profondamente la sovranità sanitaria nazionale, introducendo meccanismi giudicati pericolosi per la tenuta democratica del Paese.
I punti critici segnalati includono:
- la legittimazione di un organo sovranazionale con poteri unilaterali nella definizione di ciò che è “vero” o “corretto” (Allegato 1, p. 44);
- la possibilità di accordi sanitari segreti tra Stati, privi di trasparenza e controllo pubblico (Art. 43.7, p. 29);
- l’inclusione dei biolaboratori come strumenti ordinari per lo sviluppo di tecnologie genetiche (Art. 13.8, p. 13);
- una definizione estremamente generica di “pandemia”, che potrebbe prestarsi ad abusi per dichiarare emergenze non giustificate (Art. 1, p. 4).
Il timore del Comitato è che l’intero impianto possa entrare in vigore per silenzio-assenso, senza un voto formale né un dibattito pubblico.
Proprio per stimolare una discussione istituzionale seria, il Comitato – che riunisce 43 associazioni italiane, incluso il Sindacato d’Azione – ha chiesto ufficialmente di organizzare un convegno pubblico presso il Senato, coinvolgendo giornalisti, senatori ed esperti. Dopo l’invio di tutta la documentazione e la proposta di due date, il Senato ha risposto con un secco diniego, senza alcuna motivazione:
“Si comunica che non è stata concessa la sala richiesta per il convegno in oggetto.”
(Ufficio Relazioni Esterne – Senato della Repubblica)
Di fronte a questo muro istituzionale, il Comitato ha scelto di non rinunciare all’incontro pubblico. Il convegno si terrà sabato 7 luglio 2025 a Roma.
Il comunicato integrale, con riferimenti ai documenti ufficiali OMS e alle disposizioni contestate, è scaricabile in formato PDF.
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