, ,

Genitori esautorati, trasfusioni e proteina Spike.

Giudici e medici decidono sui minori

Indice dei temi trattati:

  1. La proteina Spike e sua  pericolosità: scienza o pregiudizio?
  2. Trasfusioni: perché non garantire il diritto alla tracciabilità?
  3. COVID e vaccini: il pretesto per delegittimare le convinzioni familiari
  4. Svuotamento della volontà genitoriale: un precedente pericoloso

La sentenza n. 2549 del 3 febbraio 2025 rappresenta un passaggio cruciale nel dibattito tra diritto alla salute e libertà individuale. La Corte di Cassazione ha autorizzato un intervento chirurgico su un minore, contro la volontà dei genitori, richiamandosi all’articolo 3 della legge 22 dicembre 2017, n. 219 (DAT – Disposizioni Anticipate di Trattamento). Dietro questa decisione, tuttavia, si nasconde un pericoloso precedente: lo svuotamento della volontà genitoriale in nome di una presunta tutela assoluta della salute.


La proteina Spike e sua pericolosità: scienza o pregiudizio?
I genitori del bambino si sono opposti alle cure, chiedendo che le trasfusioni di sangue necessarie all’intervento provenissero esclusivamente da donatori non vaccinati contro il COVID-19. La loro motivazione? Il timore che la proteina Spike presente nei vaccini fosse pericolosa. La scienza ha liquidato questa paura come infondata, ma la domanda rimane: davvero la scienza possiede tutte le risposte definitive? E se anche fosse un errore, non è forse compito delle istituzioni rispettare le convinzioni familiari e religiose, anche quando si discostano dal pensiero dominante?


Trasfusioni: perché non garantire il diritto alla tracciabilità?
La richiesta dei genitori, definita “irrealizzabile” dai medici, è in realtà tecnicamente possibile. La tracciabilità del sangue è una prassi consolidata, utilizzata per garantire la sicurezza delle trasfusioni. Perché allora non permettere la selezione di sangue da donatori non vaccinati? Qui si palesa una questione più profonda: il rifiuto sistematico di considerare valide le richieste di chi mette in discussione i vaccini. Non si tratta più di una questione di salute pubblica, ma di un conflitto ideologico mascherato da necessità medica.


COVID e vaccini: il pretesto per delegittimare le convinzioni familiari
Il COVID, ancora una volta, diventa il pretesto per imporre decisioni unilaterali. Il rifiuto dei genitori, radicato in convinzioni religiose e nella paura di conseguenze dannose, è stato ridicolizzato e ignorato. Ma il vero nodo della questione è un altro: il diritto di una famiglia di opporsi alle cure che ritiene contrarie ai propri valori è ancora garantito? O siamo entrati in un’epoca in cui chi dissente viene automaticamente escluso dal processo decisionale?


Svuotamento della volontà genitoriale: un precedente pericoloso
La sentenza ha affermato che il consenso condizionato dei genitori rappresenta un “non consenso”. In pratica, se non accetti incondizionatamente ciò che medici e giudici decidono, perdi il diritto di esprimere la tua volontà. Questo principio, applicato oggi in nome della salute del minore, potrebbe domani essere esteso ad altri ambiti, riducendo progressivamente il potere decisionale delle famiglie.


Una lezione amara: tra scienza e libertà
Questa vicenda è un monito per il futuro. Dietro il linguaggio giuridico e le rassicurazioni sulla tutela della salute, si nasconde un attacco profondo alla libertà individuale. Il diritto alla salute non può diventare un’arma per schiacciare il diritto di scelta. La tracciabilità del sangue, la proteina Spike, le convinzioni religiose dei genitori: tutto è stato ignorato in nome di una scienza eretta a dogma. E così, pezzo dopo pezzo, la volontà genitoriale viene erosa, creando un precedente che dovrebbe allarmare chiunque creda ancora nella libertà.


Collaborazione con Dicentra

Cogliamo l’occasione per segnalare che il Sindacato d’Azione ha stipulato una convenzione, per assistenza legale degli associati di Dicentra APS, in Emilia, esclusa Bologna, in materia di trasfusioni e tutela dei diritti sanitari.

Lascia un commento

macro aree trattate

  • Agenda 2030
  • Azioni, iniziative e presidi
  • Economia
  • Identità digitale
  • Immigrazione
  • Legale
  • Oms
  • Personaggi ed autori
  • Proposte
  • Sanità
  • Scienza, ambiente e tecnologia
  • Scuola
  • Sindacato d’Azione
  • Smart city
  • Statistiche
  • Unione europea
  • Video, audio e notizie

VAI ALL’INDICE ANALITICO DEI CONTENUTI

Contatti

info@sindacatoazione.it

Via Rondani 6, 43121 Parma Telefono: 0521/942594

Collegati ai nostri social!