Nuovo Decreto: Valutazione Impatto ambientale ai minimi termini
Nella seduta del 10 ottobre, il governo italiano ha approvato un decreto legge che, sotto il vessillo della “semplificazione”, promette di accelerare i procedimenti di Valutazione di Impatto Ambientale (VIA). Dietro a parole come “tutela ambientale” e “razionalizzazione”, si cela l’ennesimo tentativo di sottomettere il territorio italiano agli interessi delle multinazionali e dei grandi gruppi industriali. In nome di una presunta efficienza amministrativa, si accelera il processo di autorizzazione per progetti che hanno già suscitato l’ostilità delle comunità locali.
Un progresso che calpesta i cittadini
Tra i progetti interessati dall’accelerazione troviamo le infrastrutture per il 5G e i parchi eolici. Lungi dall’essere innovazioni accolte a braccia aperte, queste iniziative sono state osteggiate da molte comunità, preoccupate per l’impatto devastante sull’ambiente e sulla salute pubblica. La semplificazione della VIA si traduce, nei fatti, in un ridimensionamento della possibilità di protesta e opposizione. Il decreto sembra ideato per bypassare il dissenso, riducendo lo spazio di manovra per chi desidera proteggere il proprio territorio.
Chi decide il futuro del nostro ambiente?
Non è un caso che questo decreto arrivi in un momento di crescente malcontento verso le grandi opere. I cittadini, sempre più consapevoli, hanno iniziato a organizzarsi per difendere il loro diritto a un ambiente sano e protetto. Eppure, il governo preferisce piegarsi alle esigenze del capitale, spingendo per una rapida attuazione di progetti che rischiano di compromettere interi ecosistemi.
Una tutela ambientale solo di facciata
Parlare di tutela ambientale in un contesto in cui si riducono drasticamente i tempi di valutazione e verifica significa svuotare di significato la stessa idea di protezione. La “semplificazione” è solo l’ultima trovata retorica per giustificare decisioni che mettono a rischio l’equilibrio naturale del nostro Paese. Invece di rafforzare i controlli e garantire trasparenza, si agisce con la fretta tipica di chi deve favorire interessi economici immediati.
Il futuro che ci attende
Quello che ci aspetta è un futuro in cui il diritto delle comunità locali di difendere la propria terra sarà ridotto a mera formalità. Il decreto VIA rappresenta un pericoloso precedente: quando il governo parla di progresso, dobbiamo chiederci chi ne pagherà davvero il prezzo. Il rischio è che, in nome dello sviluppo, stiamo già sacrificando il nostro futuro.
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