La Corte di Cassazione, con sentenza n. 16875 del 19 giugno 2024 ha stabilito il diritto all’indennizzo per un minore affetto da autismo dopo la vaccinazione antimeningite gruppo C.
Questo caso assume estrema importanza perché la decisione stabilisce che lo Stato deve indennizzare chi ha subito danni non solo dalle vaccinazioni obbligatorie, ma anche da quelle raccomandate, anche retroattivamente.
La sentenza della Consulta n. 129/2023 ha dichiarato che è ingiusto far pagare ai singoli il costo di un ipotetico beneficio collettivo. Gli articoli 2, 3 e 23 della Costituzione impongono allo Stato di accollarsi il pregiudizio di chi si è sottoposto a vaccinazioni raccomandate.
Principi Costituzionali
La Corte ha stabilito che le vaccinazioni raccomandate sono coperte dalla tutela indennitaria. Nonostante il Ministero della Salute sostenga che solo i vaccini contro morbillo, parotite e rosolia dovrebbero essere coperti, l’articolo 5 quater del decreto legge 73/2017 conferma che il regime della «raccomandazione» esisteva anche prima del decreto Lorenzin.
Questa decisione rappresenta una vittoria per i diritti individuali contro il controllo biopolitico dello Stato.
Della massima importanza è il fatto che sia stato stabilito il nesso causale fra vaccinazione ed autismo. Questa evidenza è stata negata in modo ingiustificabile ed anti scientifico dalla comunità medica ufficiale, con dure reprimende nei confronti di chi abbia osato dimostrare il contrario.
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