Un Precedente Cruciale per i Medici a Favore della Libertà di Scelta Vaccinale
La Corte di Cassazione penale ha recentemente emesso una sentenza di assoluzione per un medico sospeso dall’ASL per non aver aderito all’obbligo vaccinale anti-Covid, ma che continuava a esercitare la sua professione in ambiti che non implicavano contatti diretti con i pazienti. La Procura aveva sollevato accuse di esercizio abusivo della professione medica contro il medico, sostenendo che la sua attività violasse le normative vigenti dato lo stato di sospensione.
Corte di cassazione penale, sez. sesta, nella sentenza n. 17858 del 07/05/2024
Dettagli della Sentenza:
- Clarificazione della Corte: La sentenza chiarisce che il reato di esercizio abusivo della professione si verifica solo quando un individuo radiato dall’albo continua a praticare. Nel caso in esame, il medico era ancora regolarmente iscritto all’Ordine dei Medici, il che invalida l’accusa di esercizio abusivo.
- Implicazioni per i Medici Pro Libera Scelta: secondo i Giudici questi medici possono continuare a svolgere le loro attività professionali in contesti non interpersonali anche se sospesi dall’ASL da lavori che implicano contatto con i pazienti.
- Significato più ampio della sentenza: Questo verdetto è celebrato come una vittoria fondamentale per i diritti dei medici che scelgono di non vaccinarsi, ponendo un precedente che la mancata adesione all’obbligo vaccinale non equivale automaticamente a una sospensione dall’Ordine dei Medici.
La sentenza ha riscosso un’accoglienza positiva tra i medici pro libera scelta, interpretata come un’affermazione del diritto alla libertà di scelta professionale.
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