
Gli agricoltori hanno le loro ragioni per protestare, ma le loro ragioni sono le nostre.
Le rivendicazioni degli agricoltori sono la cartina di tornasole per mettere sotto i riflettori tante cose che non vanno, in particolare:
le politiche dannose dell’Europa tese a finire di distruggere il nostro settore primario, la nostra economia e le nostre vite, ancora una volta a vantaggio dei grandi capitali protesi verso una produzione di alimenti sintetici e farine di insetti.
Abbiamo già svenduto, a partire dal 1992 il nostro settore industriale, ed ora non ci rimane che permettere che si finisca di distruggere anche la nostra agricoltura.
Noi persone, definiti dai regolamenti dell’Unione europea semplicemente come “consumatori”, come al solito, rimaniamo passivi alla finestra, distratti da altre cose: Sinner, Sanremo, la Ferragni, gli errori arbitrali, ecc.
Agli agricoltori deve andare il nostro sostegno convinto.
Le loro ragioni sono le nostre ragioni.
Occorre affiancarli nei presidi e sostenerli nella loro lotta, in quanto è anche la nostra.
Come al solito per fare ciò occorre però un requisito fondamentale:
Il Coraggio di agire.
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