Vanno condannati sia Israele che Hammas
Lo statuto della Corte penale internazionale prevede quale crimine di guerra e contro l’umanità gli attacchi intenzionali contro i civili.
Vanno quindi, anche sotto il profilo del diritto internazionale, fermamente condannati entrambi gli attacchi: quelli di Hammas, nei confronti di civili israeliani, e quelli di Israele nei confronti dei civili Palestinesi.
Questo a prescindere dalla cause storiche che stanno alla base del conflitto israelo – palestinese.
Alcuna giustificazione può essere posta alla base di azioni intenzionalmente rivolte a danno della popolazione civile.
La Corte Penale internazionale è stata creata a Roma il 17 luglio 1998 mediante l’adozione del cosiddetto Statuto di Roma.
Tale atto fondativo, tralasciando altre disposizioni, in particolare, prevede all’art. 7 quale crimine contro l’umanità una serie di atti compiuti nell’ambito di un esteso o sistematico attacco contro popolazioni civili, e con la consapevolezza dell’attacco: fra cui:
- Omicidio;
- Deportazione o trasferimento forzato della popolazione;
- Imprigionamento o altre gravi forme di privazione della libertà personale in violazione di norme fondamentali di diritto internazionale;
- Tortura;
- Persecuzione contro un gruppo o una collettività dotati di propria identità, ispirata da ragioni di ordine politico, razziale, nazionale, etnico, culturale;
- Sparizione forzata di persone
- Altri atti inumani di analogo carattere diretti a provocare intenzionalmente grandi sofferenze o gravi danni all’integrità fisica o alla salute fisica o mentale.
Ciascuno di noi, può agevolmente rendersi conto come una molteplicità di queste azioni sia stata certamente perpetrata a danno della popolazione civile da ambo le parti.
Sono, quindi, penalmente responsabili tutti coloro che compiono questi atti criminali, con particolare riferimento alle persone che occupano posizioni di comando.
La qualifica ufficiale di capo di Stato o di governo, di membro di un governo o di un parlamento, di rappresentante eletto o di agente di uno Stato non esonera in alcun caso una persona dalla sua responsabilità penale per quanto concerne lo Ststuto e non costituisce in quanto tale motivo di riduzione della pena.
Non è ovviamente il caso di dilungarsi sui dettagli dello Statuto, che tutti possono immaginare relativamente alla procedura ed organi giudicanti.
I Paesi che non hanno sottoscritto lo Statuto
Quello che vale la pena sottolineare, invece, è che alla data del 12 maggio 2022 non risultano firmatari della Convenzione, fra gli altri, i seguenti paesi:
- Israele
- Usa
- Russia
- Cina
- India
Questi stati, evidentemente, voglio avere la libertà di sporcare impunemente le proprie mani col sangue innocente delle persone.
La Palestina ha sottoscritto, invece, la convenzione nel 2015.
La Corte Penale Internazionale: una struttura inefficace
Oltre all’evidente limite della non sottoscrizione del relativo statuto da parte delle maggiori potenze mondiali, il cui effetto è di sottrarre i propri cittadini alla giurisdizione della corte, è chiaro come la sua azione sia condizionata politicamente. Difficile che la sorte riservata ad esempio a Milosevich, ex presidente Serbo, possa essere quella prevista nei confronti di qualche altro presidente di stati strategici. Ben diverso, invece, potrebbe essere il trattamento riservato a capi di strutture o movimenti di liberazione.
Dovere di denuncia
Ciascuna persona umana ha il diritto e dovere di denunciare atti costituenti crimini contro l’umanità ovverosia contro l’essenza dell’essere.
Contatti:
Ambasciata Israele a Roma
consular4@roma.mfa.gov.il
Delegazione Palestinese Roma
- Indirizzo: Piazza San Giovanni in Laterano 72 – 00184 Roma
- Telefono: 06 7005041, 06 7008791
- Fax: 06 7005115
- Email: info@ufficiovisti.it
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