Il diritto dei fanciulli alla formazione è un principio fondamentale sancito dalle Convenzioni Internazionali sui Diritti dell’Infanzia e dell’Adolescenza.
L’Italia, come firmataria di tali convenzioni, ha l’obbligo di garantire l’accesso all’istruzione a tutti i bambini, indipendentemente dalla loro situazione familiare o sanitaria.
Tuttavia, negli ultimi anni, si è fatto sempre più critico il fatto che i minori non in regola con le vaccinazioni obbligatorie, imposte dalla legge Lorenzin, non possano iscriversi alla scuola materna.
Questo atteggiamento ha suscitato molte polemiche e dibattiti, in quanto si tratta di una discriminazione nei confronti dei bambini e delle loro famiglie.
Impedire ai bambini non vaccinati di iscriversi alla scuola materna rappresenta una violazione del diritto dei minori alla formazione.
Infatti, l’istruzione è un diritto fondamentale sancito dall’articolo 28 della Convenzione sui Diritti dell’Infanzia e dell’Adolescenza.
Inoltre, l’articolo 2 della stessa convenzione sancisce il principio della non-discriminazione, secondo cui tutti i bambini devono essere trattati alla pari, senza distinzione di alcun tipo.
In questo contesto, la scelta di impedire l’iscrizione alla scuola materna ai bambini non vaccinati rappresenta dunque una forma di discriminazione, in quanto nega loro il diritto fondamentale alla formazione.
La decisione di escludere i bambini non vaccinati dalla scuola materna non risolve il problema della prevenzione delle malattie infettive, in quanto questi bambini possono comunque frequentare altri luoghi pubblici, come parchi, centri commerciali o mezzi pubblici, esponendo la comunità ad alti rischi di contagio.
Inoltre si possono rilevare i seguenti ulteriori punti critici della Legge Lorenzin:
1.
Obbligatorietà delle vaccinazioni – la legge impone l’obbligo di vaccinazione per alcune malattie, il che ha suscitato una forte opposizione da parte di chi sostiene il diritto alla scelta personale, specie riguardo ai vaccini pediatrici.
2.
Deresponsabilizzazione delle case farmaceutiche – la legge esonera le case farmaceutiche da qualsiasi responsabilità per eventuali danni causati dai vaccini.
Questo ha portato a critiche riguardo alla tutela dei diritti dei pazienti che potrebbero subire effetti collaterali da vaccini concepiti in fretta.
3.
Mancanza di supporto alle famiglie – pur imponendo l’obbligatorietà delle vaccinazioni, la legge non prevede l’allocazione di risorse sufficienti per aiutare le famiglie a conciliare le vaccinazioni con le esigenze quotidiane.
Questo ha creato difficoltà per molte famiglie che hanno difficoltà ad accedere ai servizi di vaccinazione.
4.
Pressione sul personale sanitario – la legge impone ai medici e al personale sanitario di seguire le disposizioni obbligatorie, il che crea una forte pressione su di loro e potrebbe influire sulla loro capacità di esercitare il giudizio professionale.
5.
Mancanza di trasparenza – la legge è stata criticata per la mancanza di trasparenza nelle motivazioni che hanno portato all’obbligatorietà delle vaccinazioni, suscitando il sospetto che ci sia stata più pressione politica che rigore scientifico nella decisione.
Leggi ulteriori approfondimenti: vaccinazione minori.
E’ urgente la riforma della Legge Lorenzin, a tal fine è stata presentata da Sindacato d’Azione, Comilva e FRI una petizione finalizzata alla sua riforma: petizione riforma Legge Lorenzin.